mercoledì 21 agosto 2013

ifunghisfpmc




I funghi (dal latino fungus) o miceti (dal greco mӯchḕs) sono degli organismi viventi che si nutrono in modo simile agli animali (sono eterotrofi) e si riproducono in modo simile ai vegetali (mediante le spore). 
Gli scienziati hanno perciò classificato i funghi in un regno a parte, a cui appartengono sia organismi unicellulari, sia organismi pluricellulari.

La scienza che studia i funghi si chiama micologia e gli scienziati che studiano i funghi si chiamano micologi.


Quello che noi chiamiamo “fungo” è in realtà l’insieme di un corpo fruttifero visibile chiamato carpoforo e delle strutture filamentose, dette ife, che costituiscono il micelio, nascosto perché vive sotto terra, nel substrato di crescita (terreno, sostanze marcescenti di origine animale o vegetale, alberi, ecc).


I funghi possono essere paragonati a vegetali molto atipici in quanto sono sprovvisti di clorofilla.

L’assenza di fotosintesi clorofilliana pone i funghi in un rapporto di dipendenza nutrizionale con l’ambiente circostante. La loro sopravvivenza non dipende perciò dalla presenza della luce ma dalla disponibilità di materiale organico già formato. Per questo si dice che i funghi sono “eteròtrofi”, a differenza delle piante che sono “autòtrofe” e producono il loro nutrimento mediante fotosintesi.

Le parti del fungo
Il corpo fruttifero o carpoforo è in genere formato da due parti principali: il gambo e il cappello, che può avere forma e dimensioni molto diverse. 
Nella parte inferiore del cappello ci sono le lamelle. Fra le lamelle si formano le spore che permettono al fungo di riprodursi. 
Alcuni funghi possono avere un anello nella parte superiore del gambo e una volva nella parte inferiore, residuo del velo generale che ricopre il fungo allo stadio di ovulo.




La nutrizione

I funghi si nutrono in diversi modi per questo ci sono quelli:

parassiti: che si nutrono di sostanze organiche prelevate da un organismo vivente, con un’azione che danneggia il soggetto ospite. In natura questa azione non sempre è dannosa per l’equilibrio della natura, in quanto vengono primariamente distrutti i soggetti più deboli a vantaggio di quelli più forti;

sapròfiti: che si nutrono di materia organica in decomposizione e contribuiscono alla formazione dell’humus. Sono gli spazzini dell’ecosistema ed insieme ai batteri contribuiscono al ricircolo del carbonio, dell’azoto e di altri minerali nutritivi;

simbionti: vivono in simbiosi (simbiosi = dal greco vita insieme) con una pianta per avere reciproci benefici. Nella simbiosi le ife del micelio si congiungono alle radici della pianta (micorriza). La pianta facilita al fungo l’assorbimento delle sostanze zuccherine che gli servono per crescere e il fungo facilita alla pianta l’assorbimento dei sali minerali contenuti nel terreno.






















La riproduzione
I funghi si riproducono mediante le spore, piccolissime cellule disidratate non visibili ad occhio nudo (dell’ordine di 10 millesimi di millimetro) che vengono rilasciate dalla parte fertile dei carpofori, chiamata imenoforo.
Le spore hanno colori diversi secondo i generi e specie. Quando le spore sono mature, fuoriescono dalle lamelle e cadono nel terreno generando le ife. Le ife sono filamenti molto sottili che formano il micelio primario, cioè la pianta del fungo.
Due miceli primari con carica sessuale opposta (+ / -) generano il micelio secondario. Il micelio secondario si dirama sottoterra e può fruttificare, producendo nuovi carpofori. Un fungo può rilasciare miliardi di spore, anche se non tutte originano il micelio. 
I funghi crescono dappertutto: nei prati, nei giardini, nei boschi e persino tra l’asfalto.
I funghi (carpofori) crescono durante tutto l’anno, soprattutto in autunno perché ci sono condizioni climatiche più favorevoli al loro sviluppo. Il fungo ha bisogno di umidità, infatti, il suo “corpo” è formato dal 90% di acqua.



 

I funghi microscopici
I funghi microscopici sono conosciuti con il nome di muffe. Essi sono quasi invisibili. Crescono ovunque: sulle piante vive e morte, sugli animali e persino sull’uomo. Sono formati da un groviglio di ife con numerosi corpi fruttiferi sostenuti da filamenti. Molti di questi vivono a spesi di piante vive facendole morire piano piano (funghi parassiti), alcune specie si sviluppano anche sulla pelle degli animali e del corpo umano provocano fastidiose malattie dette micosi
Esistono muffe utili all’uomo, per esempio quella che si può osservare sul formaggio gorgonzola, che contiene macchie verdi e che l’uomo stesso introduce perché le ife provocano trasformazioni gradevoli alla pasta del formaggio. Ma la più famosa è la muffa dalla quale viene estratta la penicillina, un antibiotico usato per curare malattie infettive. 
Altri microrganismi che vivono sulle piante, nei frutti, nei nettari dei fiori e anche nel terreno sono i lieviti, chiamati così perché fanno aumentare di volume la pasta o altre cose.





Tipi di funghi 

Esistono circa 10.000 specie di funghi molto diverse fra loro.

Esistono funghi commestibili, cioè che si possono mangiare dopo averli lavati bene e cotti.

Ci sono funghi non commestibili, cioè che non si possono mangiare perché hanno un cattivo odore o sapore, oppure sono troppo duri.

Ci sono funghi velenosi, che non si devono mangiare perché rilasciano delle sostanze tossiche e pericolose per il nostro organismo. Ci sono funghi velenosi mortali che causano la morte di chi li mangia.
RICORDA: PRIMA DI MANGIARE I FUNGHI RACCOLTI E’ SEMPRE MEGLIO FARLI VEDERE AD UN ESPERTO MICOLOGO.

In ogni città ci sono dei gruppi micologici o l’ispettorato micologico della ASL.






Esperienze pratiche
I° esperimento (sulla respirazione dei funghi):
Mettere in un barattolo di vetro alcuni pezzi di funghi o dei funghi interi. Chiudere ermeticamente il barattolo e sistemarlo in piena luce, ma non al Sole. Dopo un giorno osservare le pareti interne del barattolo.
A questo punto fare qualche domande stimolo ai bambini: che cosa noti? Avevi già osservato questo fenomeno sulle foglie delle piante? Prima conclusione: anche il corpo fruttifero dei funghi traspira ed espellere il vapore acqueo che si condensa in piccolissime gocce.
Accendere un fiammifero e poi immergerlo nell’aria contenuta nel barattolo dopo averlo aperto senza agitarlo.
Domanda stimolo: che cosa accade alla fiamma? Seconda conclusione: in quest’aria manca l’ossigeno che è stato assorbito dai funghi durante la respirazione.




II° esperimento (sulle muffe):
Disporre in una vaschetta uno strato di terriccio. Appoggiare sulla terra dei pezzetti di cibo (pane, formaggio, buccia d’arancia), e innaffiare con acqua. Coprire la vaschetta con la pellicola trasparente e metterla in un luogo buio e tiepido. 
Osservare la vaschetta tutti i giorni e prendere nota di quello che succede e disegnare sul quaderno i cambiamenti. Dopo qualche giorno compaiono sui cibi le muffe. Col passare dei giorni le muffe aumentano.
Staccare con una pinzetta un pezzetto di muffa dal cibo e osservare con la lente di ingrandimento, si distingueranno dei pallini e dei filamenti sottili. Il corpo della muffa è infatti formato dai filamenti (ife), mentre i pallini sono sacchetti che contengono le spore, che daranno origine a nuove muffe.
Conclusioni: con il passare del tempo, il cibo che è stato messo nella vaschetta si trasforma, viene mangiato delle muffe, quando queste si trovano in un ambiente adatto, come quello caldo-umido e buio dell’esperimento continuano a crescere.

III° esperimento (osservazione delle spore)
http://www.youtube.com/watch?v=GINUDnrRkP0 




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